XV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI (3-28 ottobre)

I giovani, la fede e il discernimento vocazionale

Intervento del Card. Lorenzo Baldisseri

Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi

Print Mail Pdf

Baldisseri Conf Stampa

Signori e Signore,

Sono lieto di rivolgermi ai Signori e alle Signore della Stampa e degli altri Mezzi di Comunicazione Sociale, per presentare oggi, dopo l’annuncio del tema il 6 ottobre scorso, il Documento Preparatorio, che il Sinodo dei Vescovi lancia alla Chiesa e al mondo, in preparazione della Celebrazione della sua XV Assemblea Generale Ordinaria, che si terrà nell’ottobre del 2018. Il tema è: I giovani, la fede e il discernimento vocazionale.

Allo stesso tempo, anzi in primo luogo, mi onoro di comunicare che proprio oggi il Santo Padre rivolge una Lettera – che si rende pubblica – indirizzata direttamente ai giovani, quale segno della sua sollecitudine affettuosa verso di loro, perché come Egli dice: «vi porto nel cuore».

Il Santo Padre nella sua missiva esorta i giovani a partecipare attivamente al cammino sinodale, perché il Sinodo è per loro e perché tutta la Chiesa si mette in ascolto della loro voce, della loro sensibilità, della loro fede, come anche dei loro dubbi e delle loro critiche. Li invita inoltre ad ‘uscire’, sull’esempio di Abramo, per incamminarsi verso la terra nuova costituita «da una società più giusta e fraterna» da costruire fino alle periferie del mondo. Ricorda loro Cracovia all’apertura della GMG (Giornata Mondiale della Gioventù) quando disse: «Le cose si possono cambiare? E voi avete gridato insieme un fragoroso sì». Questo “sì” nasce da un cuore giovane che «non sopporta l’ingiustizia e non può piegarsi alla cultura dello scarto, né cedere alla globalizzazione dell’indifferenza». Li invita a scelte audaci e non dimentica quei giovani che «sono costretti a fuggire dal loro paese natale» a causa «della prevaricazione, dell’ingiustizia e della guerra».

Per realizzare in maniera gioiosa e piena la loro vita, Papa Francesco stimola i giovani ad «intraprendere un itinerario di discernimento per scoprire il progetto di Dio» sulla loro vita e li affida a Maria di Nazareth, «una giovane (…) a cui Dio ha rivolto il Suo sguardo amorevole».

Con le sue parole il Papa vuole imprimere una scultoria motivazione umana ed ecclesiale del prossimo Sinodo sui giovani, che sono compresi nella fascia di età tra i 16 ed i 29 anni, nella consapevolezza che l’età giovanile richiede di essere adattata alle differenti realtà locali, come evidenziato dal Documento Preparatorio.

Il documento è inviato ai Consigli dei Gerarchi delle Chiese Orientali Cattoliche, alle Conferenze Episcopali, ai Dicasteri della Curia Romana e all’Unione dei Superiori Generali e «dà avvio alla fase della consultazione di tutto il Popolo di Dio», con lo scopo di raccogliere informazioni circa l’odierna condizione dei giovani nei variegati contesti in cui essi vivono, per poterla discernere adeguatamente in vista dell’elaborazione dell’Instrumentum Laboris. È da tenere presente che esso è rivolto a tutti i giovani del mondo nella più ampia dimensione e comprensione e partecipazione.

Esso si pone in continuità con il cammino che sta percorrendo la Chiesa sotto la guida del Magistero di Papa Francesco. La centralità della gioia e dell’amore, più volte sottolineata nel testo, rimanda chiaramente all’Evangelii Gaudium e all’Amoris Lætitia. Non mancano i riferimenti anche alla Laudato si’, alla Lumen Fidei e all’insegnamento di Papa Benedetto.

In particolare l’Amoris Laetitia, che riporta per 36 volte la parola “giovani”, sollecita tra l’altro a «trovare le parole, le motivazioni e le testimonianze che ci aiutino a toccare le fibre più intime dei giovani, là dove sono più capaci di generosità, di impegno, di amore e anche di eroismo» (n. 40).

Il documento si divide in tre parti. Nella prima invita a mettersi in ascolto della realtà. La seconda evidenzia l’importanza del discernimento alla luce della fede per arrivare a compiere scelte di vita che corrispondano realmente al volere di Dio e al bene della persona. La terza concentra la sua attenzione sull’azione pastorale della comunità ecclesiale.

L’icona evangelica del “discepolo amato” introduce alle tre parti come breve presentazione del cammino.

Il primo capitolo, intitolato “I giovani nel mondo di oggi”, fornisce elementi utili per contestualizzare la situazione giovanile nella realtà odierna, tenendo conto che il quadro tracciato chiede di essere adattato alle circostanze specifiche di ciascuna regione. In esso si tengono presenti «alcuni risultati delle ricerche in ambito sociale utili per affrontare il tema del discernimento vocazionale», così pure le molteplici sfide che riguardano la cultura “scientista”, l’insicurezza, la disoccupazione, la corruzione, nonché i fenomeni dell’alcolismo, del gioco e della tossicodipendenza.

Il secondo capitolo, centro del Documento, ha come titolo “Fede, discernimento, vocazione”. «La fede, in quanto partecipazione al modo di vedere di Gesù (…), è la fonte del discernimento vocazionale», attraverso il quale «la persona arriva a compiere, in dialogo con il Signore e in ascolto della voce dello Spirito, le scelte fondamentali, a partire da quella sullo stato di vita». Solo un corretto discernimento permetterà al giovane di trovare davvero la sua personale, unica, irripetibile ‘strada nella vita’. Questo percorso è ispirato dai tre verbi già utilizzati in Evangelii Gaudium 51: riconoscere (ciò che avviene nel proprio mondo interiore), interpretare (ciò che si è riconosciuto) e decidere (come «autentico esercizio di libertà umana e di responsabilità personale»).

Va chiarito che il termine ‘vocazione’ deve essere inteso in senso ampio e riguarda tutta la vasta gamma di possibilità di realizzazione concreta della propria vita nella gioia dell’amore e nella pienezza derivante dal dono di sé a Dio e agli altri. Si tratta di trovare la forma concreta in cui questa realizzazione piena può avvenire «attraverso una serie di scelte, che articolano stato di vita (matrimonio, ministero ordinato, vita consacrata, ecc.), professione, modalità di impegno sociale e politico, stile di vita, gestione del tempo e dei soldi, ecc.».

La scelta di vita avviene nel segreto della propria coscienza. Lì ognuno ascolta la voce di Dio e con lui dialoga e alla fine decide. L’aiuto di altre persone, per quanto necessario, non può mai sostituire questo dialogo intimo e personale.

Il terzo capitolo, intitolato “L’azione pastorale”, pone l’accento sul significato che ha per la Chiesa «l’accompagnare i giovani ad accogliere la gioia del Vangelo» in un tempo, come il nostro, «segnato dall’incertezza, dalla precarietà, dall’insicurezza».

L’attenzione è rivolta ai soggetti, ai luoghi e agli strumenti di questo accompagnamento.

I soggetti dell’azione pastorale sono gli stessi giovani, sia come protagonisti, sia come recettori. La Chiesa chiede loro «di aiutarla ad identificare le modalità oggi più efficaci per annunciare la Buona Notizia». Occorrono persone di riferimento: in primo luogo i genitori, poi i pastori, i consacrati, gli insegnanti ed altre figure educative. Queste persone di riferimento devono essere «autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discernimento». Poi l’attenzione sul ruolo e sulla responsabilità dell’intera comunità dei credenti.

I luoghi dell’azione pastorale sono la vita quotidiana, le attività per i giovani, le GMG, gli eventi diocesani, le parrocchie, gli oratori, le università, le scuole cattoliche, il volontariato, le attività sociali, i centri di spiritualità, le esperienze missionarie, i pellegrinaggi, la pietà popolare. Non manca un affondo nel ‘mondo digitale’, che apre ad opportunità inedite, ma anche a nuovi pericoli.

Gli strumenti sono i linguaggi (privilegiando quelli più espressivi per i giovani), l’educazione, la preghiera, il silenzio, la contemplazione.

Il Questionario che segue è parte integrante del documento, non è una semplice appendice.

Esso si distingue pure in tre parti. La prima riguarda la raccolta di dati statistici. La seconda è composta dalle domande. La novità è costituita dal fatto che alle domande generali proposte a tutti indistintamente (in numero di 15), si aggiungono 3 domande specifiche per ciascuna area geografica, alle quali si richiede la risposta solo degli appartenenti al Continente interessato. La terza parte ha come oggetto la “condivisione delle pratiche”, secondo modalità che vengono chiaramente esposte. Lo scopo di questa parte, anch’essa una novità, è quello di arricchire tutta la Chiesa portando a conoscenza le esperienze, spesso di grande interesse, che si svolgono nelle diverse regioni del mondo affinché possano essere di aiuto a tutti.

Gli elementi che emergeranno dalle risposte serviranno alla redazione dell’Instrumentum Laboris, documento consegnato ai padri sinodali prima dell’Assemblea.