XV ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA DEL SINODO DEI VESCOVI (3-28 ottobre)

I giovani, la fede e il discernimento vocazionale

Esperienze giovanili. Come amavi la cabina del Paradiso e Piccolo Cinema America

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In vista del Sinodo dei giovani, ci permettiamo di presentare due esperienze di cui sono protagonisti alcuni giovani, entrambe nate dalla passione e dall’impegno che i ragazzi sanno mettere in atto quando il fine è stimolante.

Come amavi la cabina del Paradiso (ambito ecclesiale)

Nell’estate dello scorso anno alcuni giovani hanno intrapreso un viaggio per incontrare altri ragazzi che, come loro, operano in varie Sale della Comunità. Da questa iniziativa spontanea è nata l’idea di fare un video: Come amavi la cabina del Paradiso.

Il documentario diretto dal regista Matteo Polo ci porta a conoscere le sale della comunità proprio a partire dal viaggio di alcuni giovani che decidono di visitarle, l’una dopo l’altra, facendoci conoscere gli ingredienti che le rendono oggi al passo con i tempi e capaci di aggredire le sfide sempre più difficili della complessità e della trasmissione della fede. Il concetto di unione e partecipazione, è il filo conduttore del cortometraggio. Un film che documenta un viaggio attraverso alcune delle Sale della comunità (Cento, Camisano e Busca) gestite direttamente dai giovani delle Parrocchie, che testimonia  l’attitudine  a creare comunità attive e unite dove si riescono a creare rapporti sinceri, veri e importanti.

Il viaggio come metafora di scoperta, di nuovi incontri. Il viaggio richiede fantasia, curiosità di trovare soluzioni davanti agli imprevisti, ci aiuta a sopportare la fatica e a viverla come un valore e non come un disagio. E’ la gioia di nuovi paesaggi, di nuovi incontri, di nuovi sguardi. Questa prospettiva è quella di giovani che attraverso la gestione comunitaria delle Sale della comunità  hanno la possibilità di raccontare la vita del Vangelo con i linguaggi della comunicazione moderna.

Marta e Chiara, due delle ragazze protagoniste di Come amavi la cabina del Paradiso, ci descrivono la loro emozione con termini entusiasti, felici di aver trovato in altri coetanei la loro stessa passione per il cinema, il teatro e lo slancio nel promuoverlo per far sì che questo interesse, questo sguardo nuovo divengano motivo di aggregazione e collante nelle loro comunità.

 

Piccolo Cinema America (ambito laico)

Roma, altri giovani, altro obiettivo, medesimo impegno: svegliare le coscienze, mobilitare la società civile perché la cultura non muoia.

Salvare il Cinema America (nel quartiere Trastevere) e farne un luogo di incontro, di cultura, un punto di aggregazione in grado di svolgere una funzione sociale necessaria in una città grande e distratta come Roma.

Ecco il progetto che stanno portando avanti ormai da qualche anno alcuni giovanissimi che inizialmente hanno occupato il cinema, che era chiuso e fatiscente ormai da 14 anni, quindi hanno aperto la protesta e le iniziative al quartiere tutto con proiezioni di qualità, incontri culturali, cinema all’aperto.

L’estate scorsa la loro proposta di cinema in piazza San Cosimato ha entusiasmato i romani che hanno affollato la piazza ad ogni appuntamento arrivando anche da quartieri lontani.

L’idea vincente dei ragazzi dell’America è stata quella di rendere di moda il consumo di quel cinema che non riesce ad avere sufficiente visibilità nel circuito commerciale, trasformando gli spettatori da consumatori passivi a protagonisti, coinvolgendoli cioè nella programmazione e nella scelta delle iniziative da realizzare. Il caso America ha dimostrato che esistono strumenti alternativi di promozione e che sarebbe utile affidarla direttamente a chi, anche per motivi anagrafici, è maggiormente in sintonia con un certo pubblico. Gli strumenti utilizzati dai ragazzi dell’America per suscitare attenzione, fissare appuntamenti, lanciare iniziative, richiamare presenze sono stati prevalentemente la rete e i social network, che si sono rivelati opportunità di grande efficacia, perché capaci di trasformare ogni appuntamento, ogni proiezione in un piccolo autentico evento.

E Valerio Carocci – leader dei ragazzi del Cinema America - in un’intervista a Repubblica e partendo dall’esperienza del cinema in piazza San Cosimato, descrive il suo sogno di una città viva e pulsante che parte dalla piazza “abitata” e non solo attraversata, una piazza vissuta e protetta dagli stessi cittadini dove imparare a vivere una stagione migliore, una piazza espressione del sentimento di appartenenza alla città.